Arte e natura 3

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Oltre all'aspetto estetico e metamorfico le farfalle, ma soprattutto i bruchi che subiscono metamorfosi, sono interessati anche da un aspetto utile:parliamo dl baco da seta.
Il baco da seta mangia prima le foglie del gelso e poi si fa il ricovero.
La materia da seta è un liquido spessissimo, viscoso, simile alla gomma che cola attraverso l’orifizio della labbra del baco, è quindi un filo di bava.
Senza l’aiuto del bruco, l’uomo non potrebbe mai ritirare dalle foglie del gelso la materia dei suoi tessuti più preziosi poiché la materia serica non è contenuta bell'e fatta nella foglia del gelso mangiata dal bruco; è il bruco che la produce coi materiali forniti dall'alimentazione.
Il filo di un bozzolo non si arrotola circolarmente come quello di un gomitolo, si distribuisce in un seguito di zig-zag dall'avanti all'indietro e da destra verso sinistra.
Malgrado i suoi bruschi cambiamenti di direzione e la sua lunghezza, che può variare da 300 metri fino ad un chilometro, questo filo non è mai interrotto.
Il bruco lo produce con un getto continuo, senza sospendere un momento il lavoro della filiera, finché il bozzolo non sia terminato.
Basterebbero da 15 a 20 kg di questo filo per formare una lunghezza di 40.000 km, vale a dire il giro della terra.
Il filo del bozzolo è un tubo eccessivamente fine, appiattito, irregolare, composto di tre strati distinti: lo strato centrale è seta pura.
I bozzoli chiusi sono posti in una stufa, all'azione del vapore ardente: si uccidono così le crisalidi, se si trascurasse questa precauzione le farfalle forerebbero il bozzolo il quale, non potendo più essere raggruppato a causa del suo filo spezzato, perderebbe tutto il suo valore.
L’industria della seta fu importata dall'Asia in Europa nel 555 da due monaci che vennero a Costantinopoli con delle uova di baco da seta nascoste nella cavità di un bastone poiché era severamente proibito far conoscere allo straniero un’industria che era fonte di immense ricchezze.
Le specie di farfalle sono numerosissime e alcune di queste, notturne in particolare, sono avvolte da un’aura di mistero che le rende particolarmente affascinanti.
Una di queste è quella che porta il nome scientifico di Acherontia Atropos o Sfinge testa di morto.
Ha corpo massiccio e gigantesco, le ali superiori sono nerastre marezzate di un nero e grigio, le inferiori giallo ocra con due fasce nere.
E’ questa la sola farfalla dotata di voce che è cupa e lamentosa.
Si ignora quale organo produca il suono ma si ipotizza che questo sia un grido che paralizzi le api e permetta alla farfalla di entrare nell'arnia, di aggirarsi tra i favi saziandosi di miele.
Alcuni apicoltori sostengono che imiti la voce dell’ape regina quando è furente contro i rivali.
Le api formano attorno alla farfalla come una rosa regolare a giri concentrici e nessuna osa ferire l’intrusa.
Solo all'alba, quando l’acherontia rimpinzata e freddolosa tace e dorme con le ali chiuse, da un parte dell’alveare ne viene decretata la morte: ogni operaia depone cautamente sul nemico assopito un granello di propoli, in breve la farfalla ne è completamente rivestita e muore nella sua tomba.
In questa particolare situazione si può dire che le farfalle entrino in contatto con le api.
Di questo particolare tipo di farfalla e del suo singolare comportamento anche sonoro ricordiamo un brano di una poesia di Guido Gozzano che la definisce:’Strana creatura,figlia della notte e sorella della civetta e del pipistrello, farfalla inquietante che non si direbbe opera della Natura ma nata da un mago, con filtri diabolici e segni cabalistici, fra lambicchi e storte nella profondità di una caverna’.